Marino Magiliani

Non solo gli uomini, anche le cornacchie hanno avuto un 'infanzia.

“ La conca del tempo ” Elio Lanteri

Ultima rumba all'Avana

Eugenio Cambaceres Sin Rumbo

Arkadia editore - 2018 - Tradotto con Luigi Marfè

“Ci accorgiamo del tempo solo quando ci annoiamo e non quando ci divertiamo. La nostra esistenza è tanto più felice quando meno la sentiamo”, scriveva Schopenhauer, riflettendo sull’inquietudine di quando si sentono passare le ore, i giorni, gli anni senza una meta, senza una direzione. È quello prova anche il protagonista di questo romanzo, ambientato in Argentina, nel tardo Ottocento. Andrés è un uomo ricco e fortunato che vive in una estancia a venti leghe da Buenos Aires, dove ha una hacienda agricola e mandrie di animali da allevamento. Nulla, in apparenza, lo può turbare: il suo patrimonio lo mette al sicuro da ogni preoccupazione, da ogni necessità. Le sue giornate si dividono tra viaggi, donne e divertimenti. Eppure tutto lo lascia insoddisfatto, nulla riesce a placare le sue ansie, a farlo sentire meno solo. Un giorno la figlia di un bracciante gli rivela di aspettare un figlio da lui, Andrés, senza pensarci troppo, la abbandona e parte per Buenos Aires, per gettarsi in un vortice di amori passeggeri, scandali mondani, gioco d’azzardo. Ma ogni notte il tarlo dell’irrequietezza gli ricorda che non è quella la vita che vuole davvero. Allora Andrés decide di tornare ai suoi campi e fare i conti con se stesso. Ma una nube scura si addensa sul suo futuro, e il destino presto gli mostrerà di non avere ancora finito di giocare con lui. Sin rumbo, “senza rotta”, è la storia di un uomo che vive per odiare la vita. Un romanzo scritto alla fine del XIX secolo, eppure così attuale.